Rinuncia al contante: scopri le agevolazioni

di Antonella Salzarulo
rinuncia al contante

La rinuncia al contante può rappresentare una conveniente opportunità. Infatti, coloro che decidono di tracciare tutte le operazioni inerenti alla propria attività possono beneficiare di una riduzione delle sanzioni amministrative. Scopri nel dettaglio i vantaggi del ricorso ai pagamenti tracciabili.

Gli anni a venire saranno indubbiamente segnati da un sempre più deciso passaggio ai pagamenti tracciati. Tra le agevolazioni che mirano a favorire il graduale abbandono del contante, vi è anche la possibilità di ridurre del 50% le sanzioni amministrative previste dagli articoli 1, 5 e 6 del Decreto Legislativo 18 dicembre 1997 n. 471. Per godere di questo beneficio è necessario esprimere la rinuncia al contante nel Modello Redditi e/o IVA. L’agevolazione è rivolta ai contribuenti che:

  • esercitano attività d’impresa, arti o professioni (sia persone fisiche che giuridiche);
  • abbiano conseguito ricavi o compensi non superiori a 5 milioni di euro;
  • decidono di rinunciare all’utilizzo del contante per tutte le operazioni, sia attive che passive, inerenti alla propria attività.

Rinuncia al contante: come usufruire dell’agevolazione

Per poter usufruire della riduzione di eventuali sanzioni amministrative per l’anno di imposta in questione, è necessario aver:

  • effettivamente utilizzato strumenti di pagamento tracciabili e quindi diversi dal contante per tutte le operazioni (attive e passive);
  • compilato il prospetto denominato “Estremi identificativi dei rapporti finanziari” nel modello Redditi (PF, SP, SC, ENC);
  • compilato il quadro VB Dati relativi agli estremi identificativi dei rapporti finanziari” del Modello IVA.

La compilazione del Modello Redditi

Nel prospetto “Estremi identificativi dei rapporti finanziari” del Modello Redditi, bisognerà quindi indicare per ogni rapporto contrattuale che il contribuente intrattiene con un operatore finanziario:

  • il codice fiscale dell’operatore stesso: se italiano nella colonna 1, se estero nella colonna 2;
  • la denominazione dell’operatore finanziario (colonna 3);
  • il codice che qualifica la tipologia di rapporto intrattenuto (colonna 4).

A proposito di quest’ultimo punto, le tipologie di rapporto previste e i relativi codici da indicare sono:

01 Conto corrente 13 Depositi chiusi
02 Conto deposito titoli e/o obbligazioni 14 Contratti derivati
03 Conto deposito a risparmio libero/vincolato 15 Carte di credito/debito
04 Rapporto fiduciario ex legge n. 1966/1939 16 Garanzie
05 Gestione collettiva del risparmio 17 Crediti
06 Gestione patrimoniale 18 Finanziamenti
07 Certificati di deposito e buoni fruttiferi 19 Fondi pensione
08 Portafoglio 20 Patto compensativo
09 Conto terzi individuale/globale 21 Finanziamento in pool
10 Dopo incasso 22 Partecipazione
11 Cessione indisponibile 98 Operazione extra-conto
12 Cassette di sicurezza 99 Altro rapporto

La compilazione del prospetto “Estremi identificativi dei rapporti finanziari” è la stessa per i diversi tipi di Modello Redditi. Nello specifico, esso sarà posizionato al rigo:

  • RS35 nel modello Redditi PF 2020 (per le Persone fisiche);
  • RS43 nel modello Redditi SP 2020 (per le Società di persone);
  • RS110 nel modello Redditi SC 2020 (per le Società di capitali);
  • RS80 nel modello Redditi ENC 2020 (per gli Enti non commerciali).

Leggi di più: Dichiarazione dei Redditi 2020: la Guida completa

Modello IVA e “Dati relativi agli estremi identificativi dei rapporti finanziari”

Anche il quadro VB del modello IVA 2020, denominato “Dati relativi agli estremi identificativi dei rapporti finanziari”, presenta una struttura simile al prospetto previsto per il Modello Redditi. Vi è solo una differenza: il quadro VB prevede sette righi e possono essere indicati quindi un massimo di sette rapporti finanziari. Qualora i rapporti finanziari fossero più di sette, sarà necessario compilare un secondo quadro VB.

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Rinuncia al contante: le agevolazioni

Proviamo dunque a capire quali sono le agevolazioni legate alla rinuncia al contante da parte di contribuenti che esercitano attività d’impresa, arti o professioni. Si tratta di una riduzione pari alla metà delle sanzioni legate alle violazioni amministrative.

Ad esempio, facciamo riferimento alle violazioni relative:

  • alla dichiarazione delle imposte sui redditi e dell’IRAP, come:
    • l’omessa presentazione delle dichiarazioni;
    • l’indicazione nelle dichiarazioni di redditi di imposte inferiori a quelle effettivamente dovute;
    • l’indicazione nelle dichiarazioni di crediti di importo superiore a quello effettivamente spettante;
  • alla dichiarazione IVA e ai rimborsi, come ad esempio:
    • l’omessa o tardiva presentazione della dichiarazione annuale e dei modelli Intra;
    • il caso di una imposta effettivamente dovuta superiore al valore dichiarato in dichiarazione;
    • un’eccedenza detraibile superiore a quella spettante;
    • il caso di una richiesta di rimborso effettuata senza averne i requisiti;
  • agli obblighi legati alla documentazione, registrazione ed individuazione delle operazioni soggette ad IVA, come
    • la violazione degli obblighi relativi alla registrazione delle operazioni;
    • la mancata emissione di documenti fiscali;
    • il mancato rispetto degli obblighi relativi all’inversione contabile.

Leggi di più: Operazioni Intracomunitarie in Dichiarazione IVA 2020

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