Lavoro autonomo occasionale 2023: Guida fiscale completa

di Michele Aquilino
lavoro autonomo occasionale 2023

Tutte le risposte che stai cercando sulle prestazioni occasionali da effettuare nel 2023. Quando si può lavorare con prestazione occasionale? È vero che non posso superare i 5.000 euro all’anno? Devo fare la dichiarazione dei redditi? Vincoli e obblighi validi nel 2023.

Ecco una sintesi molto utile sul lavoro autonomo occasionale per il 2023. Sorgono infatti nuovi obblighi a carico di chi ricorre a questa forma contrattuale. Parliamo di uno strumento molto usato (e talvolta anche abusato). Con la prestazione d’opera occasionale è possibile lavorare senza la necessità di aprire una partita IVA, quindi con più flessibilità ed autonomia.

Si tratta di una modalità lavorativa spesso avvolta da falsi miti e tanta confusione… Proviamo dunque a fare chiarezza insieme. In quest’articolo vedremo:

  • cos’è il contratto di prestazione d’opera occasionale;
  • quando si può lavorare con prestazione occasionale;
  • ricevuta e ritenuta d’acconto;
  • in cosa consiste il limite di 5.000 euro;
  • come dichiarare i redditi da lavoro autonomo occasionale;
  • obbligo di comunicazione all’Ispettorato del Lavoro.

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Che cos’è il contratto di prestazione d’opera occasionale?

Il contratto d’opera occasionale è uno degli strumenti utilizzabili da chi si trova ad intraprendere attività lavorative in modo sporadico e saltuario. La occasionalità della prestazione è quindi la condizione necessaria affinché si possa concludere un contratto di questo tipo. La prestazione d’opera occasionale, inoltre, si caratterizza per essere un’attività di lavoro autonomo. Ciò presuppone l’assenza di un vincolo di subordinazione fra il committente e il lavoratore.

A livello giuridico, la prestazione d’opera è definita dall’articolo 2222 del Codice Civile:

“Quando una persona si obbliga a compiere verso un corrispettivo un’opera o un servizio, con lavoro prevalentemente proprio e senza vincolo di subordinazione nei confronti del committente, si applicano le norme di questo capo, salvo che il rapporto abbia una disciplina particolare nel libro IV.”

(art. 2222 Codice Civile)

Leggi di più: Prestazioni occasionali vietate per iscritti ad Albi professionali

Quando si può lavorare con prestazione occasionale?

Se vuoi lavorare o far lavorare qualcuno con prestazione d’opera occasionale, devi rispettare queste condizioni:

  • deve trattarsi di un rapporto realmente occasionale, dunque non ripetuto regolarmente nel tempo;
  • non deve esserci nessun vincolo di subordinazione o di coordinamento fra committente e prestatore;
  • non può mai riguardare attività professionali regolamentate da Albi professionali (medici, avvocati, ingegneri, commercialisti ecc);
  • bisogna osservare il divieto assoluto di pubblicizzare la propria attività (es. attraverso siti web, volantini, biglietti da visita e materiale pubblicitario in genere).

In pratica, se sei un professionista iscritto ad un Albo o se sei un freelance che vuole crescere professionalmente, avrai bisogno di aprire una Partita IVA. È facile comprendere che la prestazione occasionale è vietata in presenza di attività promozionali perché si presume che chi investe tempo e/o denaro nella predisposizione di contenuti volti a pubblicizzarsi svolga l’attività intenzionalmente, con autonoma organizzazione di risorse proprie, e dunque non in via realmente occasionale.

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Lavoro autonomo occasionale 2023: ricevuta e ritenuta d’acconto

Per regolarizzare fiscalmente la tua prestazione d’opera occasionale, devi rilasciare al tuo committente una ricevuta. Essa serve a certificare l’avvenuto pagamento della prestazione svolta. La ricevuta, inoltre, serve ad effettuare tutti i successivi adempimenti fiscali previsti per legge (es. Certificazione Unica e Modello 770 a carico del committente; dichiarazione dei redditi a carico del lavoratore).

All’interno della ricevuta attesterai di aver percepito la somma pattuita, ma decurtata del 20% di ritenuta d’acconto. In parole povere, se hai pattuito con il committente un compenso di 1.000 euro, intascherai di fatto solo 800 euro. Questo perché i restanti 200 euro saranno versati dal committente direttamente all’Erario, come forma di tassazione sul tuo compenso.

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Lavoro autonomo occasionale 2023

Lavoro autonomo occasionale 2023: esiste davvero un limite di 5.000 euro?

Sfatiamo subito questo falso mito: non esiste alcun limite di €5.000! Questo limite riguarda la prestazione occasionale relativa al lavoro subordinato. Nel lavoro autonomo occasionale, puoi guadagnare tranquillamente più di €5.000 all’anno, a patto di rispettare tutte le condizioni che hai appena letto. Le soglie che devi realmente ricordare sono solo le seguenti:

  • fino a 4.800 euro vige l’esonero dalla dichiarazione dei redditi, tuttavia potrai scegliere di presentare la dichiarazione per recuperare le ritenute che hai subìto;
  • oltre 5.000 euro devi regolarizzare la tua situazione con l’INPS, con iscrizione alla Gestione Separata e versamento del 33,72% (o del 24%, se già versi ad un’altra gestione previdenziale) della parte dei tuoi compensi che eccedono i €5.000: 2/3 dei contributi sono a carico del committente, 1/3 a carico del prestatore d’opera.

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Come dichiarare i redditi da lavoro autonomo occasionale

Presentare la dichiarazione dei redditi per le attività svolte con prestazioni occasionali non è sempre obbligatorio. Come hai appena visto, infatti, ciò risulta facoltativo fino ad un totale di 4.800 euro percepiti nell’anno a titolo di prestazione occasionale, e sempre che tu non abbia altre forme di reddito che rendono comunque necessaria la presentazione della dichiarazione dei redditi.

Ad ogni modo, presentare la dichiarazione dei redditi relativamente alle attività di lavoro autonomo occasionale svolte nel 2023 può rappresentare un’opportunità. Proprio per i redditi più bassi, infatti, ossia quelli che si assestano nell’ambito della no tax area, la dichiarazione di questi redditi al fisco dà la possibilità di recuperare le ritenute subite. Stiamo parlando di quel 20% di ritenuta d’acconto che è stata operata dal committente al momento del pagamento della prestazione.

I redditi da lavoro autonomo occasionale percepiti nel 2023 possono essere dichiarati:

  • nel quadro D (Altri Redditi) del Modello 730;
  • nel quadro RL (Redditi Diversi) del Modello Redditi Persone Fisiche.

Per i dettagli sulla compilazione: Attività occasionali in dichiarazione dei redditi: come indicarle

Lavoro autonomo occasionale 2023: comunicazione all’Ispettorato del Lavoro

Si complica l’utilizzo del lavoro autonomo occasionale a partire dal 2022. Il ricorso spesso illecito a questa forma contrattuale ha infatti spinto il legislatore ad introdurre un nuovo obbligo. A partire dallo scorso anno infatti (più precisamente per le prestazioni svolte a partire dal 21 dicembre 2021) vi è l’obbligo di comunicare la prestazione occasionale all’Ispettorato del Lavoro. La comunicazione dovrà essere preventiva rispetto allo svolgimento della prestazione.

L’obbligo in questione, tuttavia, riguarda esclusivamente i committenti che operano in qualità di imprenditori. Lo ha chiarito la Nota prot. 29 dell’11/01/2022 dell’Ispettorato del Lavoro. Ciò vuol dire che debbono ritenersi esonerati da tale obbligo i committenti liberi professionisti.

Modalità e contenuti della comunicazione

Terminata la fase transitoria in cui è stata consentita la possibilità di effettuare le comunicazioni anche tramite SMS e posta elettronica, sono attivi i canali istituzionali dedicati.

In particolare, è possibile accedere al Portale Servizi Lavoro – con diverse modalità di accesso tra cui SPID e CIE – e cliccare sulla sezione Comunicazioni Obbligatorie, procedendo poi con la comunicazione.

I contenuti minimi della comunicazione sono i seguenti:

  • dati del committente e del prestatore;
  • luogo della prestazione;
  • sintetica descrizione dell’attività;
  • data inizio prestazione e presumibile arco temporale entro il quale potrà considerarsi compiuta l’opera o il servizio (ad es. 1 giorno, una settimana, un mese): nell’ipotesi in cui l’opera o il servizio non sia compiuto nell’arco temporale indicato sarà necessario effettuare una nuova comunicazione;
  • ammontare del compenso, qualora stabilito al momento dell’incarico.

Sanzioni in caso di mancata comunicazione

Il nuovo obbligo di comunicazione per le prestazioni occasionali 2023 – valido già dal 2022 – porta con sé nuove sanzioni. Esse sono irrogate proprio in caso di omessa comunicazione. La sanzione è compresa fra 500 e 2.500 euro. Per approfondimenti sulle regime sanzionatorio, leggi l’articolo Prestazioni Occasionali: nuovi obblighi e restrizioni.

Scarica la Nota prot. 29 dell’11.01.2022

Leggi di più: Legge di Bilancio 2023 in Gazzetta Ufficiale: scarica il PDF

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