Bonus Infissi 2023: quando spetta e come ottenerlo

di Michele Aquilino
bonus infissi 2023

Confermato anche per il 2023 il Bonus Infissi, una delle agevolazioni che destano maggiore interesse nelle famiglie italiane. Quali sono le pratiche richieste e quali sono gli interventi che possono godere della detrazione dal 50% al 90%. Agevolata anche la sostituzione di infissi condominiali.

Il bonus fiscale che riguarda l’acquisto di infissi è senza dubbio uno dei più “ricercati” e utilizzati. Si tratta infatti di uno degli interventi edilizi più frequenti nelle abitazioni degli italiani. I prezzi di questi beni, non certamente di poco conto, rendono particolarmente interessante le agevolazioni fiscali previste, confermate dall’ultima Legge di Bilancio anche per il 2023. L’incentivo all’acquisto di infissi prevede un vantaggio fiscale che può variare, a seconda dei casi, fra il 50% e il 90%. Con riferimento al Bonus Infissi 2023, dunque, andiamo a vedere:

  • quali sono i requisiti previsti per accedere all’agevolazione;
  • misura e fruizione del bonus;
  • la documentazione richiesta per ottenere il bonus.

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Quando spetta il bonus? I requisiti previsti

Prima ancora di capire quanto impatta in termini monetari il Bonus Infissi 2023, è importante capire se la sostituzione degli infissi, nel caso di proprio interesse, ha tutti i requisiti necessari per poter correttamente godere dell’agevolazione fiscale. Gli aspetti da valutare sono molteplici, il che rende questo tipo di incentivo fiscale di valutazione meno immediata rispetto a quanto molti pensino.

Le operazioni che danno diritto al Bonus Infissi 2023 (Ecobonus) sono quelle che hanno ad oggetto la sostituzione di:

  • porte di ingresso;
  • finestre;
  • porte finestre;
  • tapparelle e avvolgibili;
  • tende da sole (solo se orientate a nord);
  • persiane.

Più in particolare, con riferimento alla sostituzione dei tipi di infissi appena evidenziati, danno luogo al beneficio fiscale:

  • fornitura e posa in opera di persiane, avvolgibili e relativi elementi accessori, sostituiti simultaneamente agli infissi oggetto di intervento;
  • fornitura e posa in opera di una nuova finestra o di una porta d’ingresso o di un lucernario comprensivi di infissi in sostituzione dell’esistente;
  • coibentazione o sostituzione dei cassettoni nel rispetto dei valori limite delle trasmittanze previsti per le finestre comprensive di infissi;
  • integrazioni e sostituzioni dei componenti vetrati;
  • prestazioni professionali (come la direzione dei lavori o la produzione dell’APE).

Attenzione: è richiesto specificamente che l’intervento determini il miglioramento delle prestazioni energetiche dell’immobile in termini di efficienza termica.

Ulteriori requisiti tecnici dell’intervento effettuato

Sottolineando dunque che – per esclusione – la prima installazione di infissi non determina l’accesso alle agevolazioni fiscali in esame, andiamo a vedere quali devono essere le caratteristiche tecniche delle sostituzioni effettuate affinché diano luogo al Bonus Infissi 2023:

  • i valori di trasmittanza termica iniziali (Uw) devono essere superiori ai valori limite riportati in tabella 1 dell’Allegato E del D.M. 06.08.2020, per interventi con data di inizio lavori a partire dal 6 ottobre 2020;
  • i valori di trasmittanza termica finali (Uw), fermo restando il rispetto del decreto 26.06.2015, devono essere:
    • inferiori o uguali anche ai valori limite riportati nella tabella 2 del D.M. 26.01.2010, per interventi con data di inizio lavori antecedente al 6 ottobre 2020;
    • inferiori o uguali ai valori limite riportati nella Tabella 1 dell’Allegato E al D.M. 6.08.2020, per interventi con data di inizio lavori a partire dal 6 ottobre 2020;
  • l’infisso oggetto dell’intervento deve delimitare un volume riscaldato verso l’esterno o verso vani non riscaldati.

Gli interventi non sono agevolati su tutti i tipi di edificio

Proprio così. Ulteriori requisiti di carattere oggettivo, specificamente riferiti al tipo di edificio nel quale si effettua la sostituzione degli infissi, prevedono che l’immobile sia:

  • dotato di impianto di climatizzazione invernale;
  • già accatastato oppure in corso di accatastamento, ma in ogni caso in regola con il pagamento di eventuali tributi previsti.

Requisiti soggettivi: chi può beneficiare del Bonus Infissi 2023?

Anche dal punto di vista soggettivo ci sono delle limitazioni. Le regole in vigore prevedono infatti una particolare connessione del beneficiario con:

  • l’intervento effettuato;
  • l’immobile nel quale si effettua l’intervento.

È attualmente previsto, infatti, che il beneficiario dell’agevolazione:

  • abbia sostenuto in prima persona le spese relative all’intervento agevolabile;
  • sia titolare di un diritto reale sull’unità immobiliare interessata dall’intervento.

Requisiti per intervento compiuto in fase di ristrutturazione

Tutto ciò che abbiamo visto finora riguarda il caso di Bonus Infissi inteso come Ecobonus, dove, come abbiamo potuto comprendere, la riqualificazione energetica riveste un ruolo centrale.

Tuttavia, la sostituzione degli infissi può dar luogo all’incentivo fiscale anche in assenza di una riqualificazione energetica, ma a patto che ciò avvenga nell’ambito di un intervento di ristrutturazione edilizia. Il tutto con requisiti molto meno stringenti. Durante l’effettuazione di una ristrutturazione edilizia, ovviamente realizzata con il relativo titolo edilizio presentato al Comune, è sempre agevolata la sostituzione degli infissi esterni o serramenti o persiane con serrande e con modifica di materiale o tipologia di infisso.

In queste situazioni, non sono previste altre condizioni per godere della detrazione fiscale.

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A quanto ammonta il Bonus Infissi 2023?

Come già anticipato, l’ammontare del Bonus Infissi ha un’intensità variabile. Coloro i quali, sulla base di tutti i requisiti visti in precedenza, abbia realmente diritto a questo beneficio fiscale, può godere di una detrazione fiscale in diverse misure comprese fra il 50% e il 90%. In particolare, troviamo le seguenti aliquote:

  • 50% nei casi standard (più frequenti) e residuali rispetto a quelli specifici che danno luogo ad aliquote più elevate;
  • 70% per sostituzione di infissi condominiali (se gli interventi incidono almeno sul 25% della superficie complessiva del condominio);
  • 75% per sostituzione di infissi in condominio, a patto che la riqualificazione energetica produca un risparmio sulla spesa energetica sia estiva sia invernale;
  • 90% (70% dal 2024) per sostituzione di infissi nell’ambito di un intervento di Superbonus, ma solo se riguardano:
    • finestre comprensive di infissi;
    • portoni di ingresso;
    • porte finestre.

La detrazione così determinata viene fruita in dichiarazione dei redditi in 10 rate annuali di pari importo, su un massimale di spesa di 60.000 euro (quindi la detrazione massima sarà pari a 30.000 euro, se l’aliquota applicabile è quella del 50%).

Allo stato attuale non sono più ammessi sconto in fattura e cessione del credito.

Bonus Infissi 2023 in caso di ristrutturazione edilizia

Quando il Bonus Infissi non è goduto nell’ambito di una riqualificazione energetica, bensì di una ristrutturazione edilizia (comprese la manutenzione straordinaria, il restauro e il risanamento), l’aliquota della detrazione fiscale è sempre il 50%.

Anche in questo caso la detrazione si spalma in 10 quote annue di pari importo, però su un massimale di spesa di 96.000 euro. Il massimale – è bene sottolinearlo – non fa riferimento solo alle spese relative alla sostituzione degli infissi, bensì sul complesso delle spese che riguardano la ristrutturazione.

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Bonus Infissi 2023: quali sono i documenti necessari?

Vediamo infine qual è la documentazione da tenere regolarmente per poter riportare in dichiarazione dei redditi le quote di detrazione e non avere grattacapi in sede di eventuali controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate.

Innanzitutto è importante ricordare che entro 90 giorni dalla fine dei lavori va effettuata un’apposita comunicazione all’ENEA sul sito detrazionifiscali.enea.it. È il primo passaggio fondamentale, da non dimenticare assolutamente, per avere (è il caso di dire) tutte le carte in regola.

La comunicazione può essere effettuata direttamente dal beneficiario, tranne nei casi di lavori su parti condominiali (in tal caso la comunicazione può essere effettuata solo da un tecnico abilitato).

Una volta effettuata la comunicazione, si ottiene una scheda di riepilogo, da firmare e conservare insieme a:

  1. schede tecniche di prodotto e marcatura CE con relative dichiarazioni di prestazione;
  2. fatture e ricevute di pagamento, effettuati mediante bonifico parlante;
  3. dichiarazione del fornitore/assemblatore/installatore del rispetto dei requisiti di legge;
  4. dichiarazione del rispetto dei massimali di costo di cui all’allegato I del decreto 6 agosto 2020 firmata dal produttore o dall’installatore.

Tutto ciò riguarda il caso di Bonus Infissi ottenuto a titolo di Ecobonus. In caso di ristrutturazione edilizia, bisogna preoccuparsi solo del punto 2, oltre a conservare il titolo edilizio presentato in Comune.

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