Proroga al 20 luglio 2021 per le imposte: l’ufficialità del MEF

di Michele Aquilino
proroga al 20 luglio 2021

Il MEF annuncia ufficialmente il differimento tanto atteso: c’è la proroga al 20 luglio. Vediamo in dettaglio chi ne ha diritto e per quali pagamenti.

Arriva per molti come una boccata d’ossigeno. Per tanti altri invece suona come una beffa. La proroga dei versamenti al 20 luglio 2021, infatti, è stata finalmente annunciata dal MEF con il Comunicato Stampa n. 133 del 28 giugno 2021, a soli due giorni dalla scadenza oggetto della proroga, cioè il 30 giugno 2021. È evidente dunque come molti studi professionali avessero già provveduto a fare gli straordinari, non avendo la certezza di poter contare sul rinvio delle scadenze.

Non una novità, a dire il vero. Piuttosto un malcostume istituzionale, già visto e rivisto soprattutto negli ultimi anni, quando addirittura si sono verificati casi di proroghe disposte oltre la data di scadenza originaria (a tutti gli effetti una rimessione in termini, più che una vera e propria proroga). Ma tant’è, e dunque oltre agli studi più in difficoltà, anche i contribuenti in maggiore affanno avranno 20 giorni in più per provvedere ai versamenti. Vediamo in dettaglio chi può beneficiare della proroga e quali sono i suoi effetti.

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Soggetti e versamenti interessati dalla proroga al 20 luglio

Il Comunicato Stampa n. 133 del Ministero dell’Economia e delle Finanze annuncia la proroga, dal 30 giugno al 20 luglio 2021, della scadenza di pagamento relativa a:

  • saldo 2020;
  • primo acconto 2021;

ai fini delle imposte sui redditi e dell’IVA.

Ma non è tutto. Il Comunicato infatti delinea il campo anche a livello soggettivo. La proroga infatti non investe indistintamente tutti i contribuenti, bensì solamente:

  • i contribuenti interessati dall’applicazione degli Indici Sintetici di Affidabilità (c.d. soggetti ISA);
  • i contribuenti aderenti al regime forfettario.

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Non solo imposte: il punto sui contributi INPS

Novità importanti anche in tema di contributi previdenziali. Le norme vigenti, infatti, legano alle scadenze per il pagamento delle imposte sui redditi alcune tipologie di versamenti di contributi previdenziali. Fra questi ricordiamo saldo 2020 e primo acconto 2021 per:

  • Gestione Separata INPS;
  • contributi sulle eccedenze di reddito degli iscritti alla Gestione Artigiani e Commercianti INPS;
  • contributi versati in proporzione al reddito dagli esercenti le attività di affittacamere e produttori assicurativi di terzo e quarto gruppo.

Ricordiamo che per alcune categorie di iscritti INPS, in realtà, il rinvio dei contributi va ben oltre il 20 luglio 2021. Il Messaggio INPS n. 2418 del 25 giugno 2021 dispone infatti il rinvio “fino a nuova comunicazione” di alcune tipologie di contributi (consulta il comunicato dell’INPS per maggiori dettagli).

A tale proposito, comunque, può essere consigliabile sospendere i pagamenti per chi rispetta almeno i due requisiti previsti dalla Legge di Bilancio 2021 in tema di esonero contributivo, ossia:

  • aver percepito nel periodo d’imposta 2019 un reddito complessivo lordo imponibile ai fini IRPEF non superiore a 50.000 euro;
  • aver subito un calo del fatturato o dei corrispettivi nell’anno 2020 non inferiore al 33 per cento rispetto a quelli dell’anno 2019.

Per tutti gli altri, il rinvio del pagamento potrebbe rappresentare una comodità meramente finanziaria, un semplice spostamento della scadenza. Nessuna speranza di vedersi “abbonato” il versamento dei contributi.

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Ulteriori effetti della proroga al 20 luglio 2021

Come abbiamo avuto modo di capire, la proroga disposta dal MEF porta con sé anche conseguenze indirette. Ciò a causa del fatto che altre scadenze o disposizioni normative non sono del tutto “autonome”, bensì seguono direttamente le scadenze relative al versamento delle imposte sui redditi.

Abbiamo visto, ad esempio, come questo riguardi il versamento di alcune tipologie di contributi previdenziali, ma c’è di più. L’effetto domino creato dalla proroga al 20 luglio 2021 investe indirettamente anche:

  • la scadenza per il pagamento del diritto camerale 2021, anch’essa posta dunque al 20 luglio;
  • il termine da cui decorre il periodo di 30 giorni in cui poter versare le imposte sui redditi (a titolo di saldo 2020 e di primo acconto 2021) con la maggiorazione dello 0,4%: adesso sarà possibile farlo, di fatto, dal 21 luglio al 20 agosto 2021.

Leggi di più: Diritto Camerale 2021: importo, scadenza, soggetti obbligati

Scarica il Comunicato n. 133 del MEF

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