Bonus Verde 2023: la Guida completa e le regole in vigore

di Antonella Salzarulo
bonus verde 2023

Il Bonus Verde è una delle agevolazioni fiscali introdotte negli ultimi anni. A chi e quando spetta? Ecco le regole in vigore per il 2023 e cosa fare per goderne.

Non solo ristrutturazioni, Superbonus e Bonus Facciate. Sono tante le agevolazioni introdotte negli ultimi anni per incentivare l’ecosostenibilità di immobili e spazi comuni. Introdotto dalla Legge di Bilancio 2018, il Bonus Verde è stato confermato anche per il 2023. Ma cos’è il Bonus Verde? Stiamo parlando della detrazione fiscale sulle spese sostenute per la sistemazione a verde di aree scoperte private di edifici esistenti.

In quali casi spetta il Bonus? Il beneficio è personale o condominiale? Quali sono i documenti da conservare? Vediamo insieme, una ad una, la risposta a queste e ad altre domande.

Leggi di più: Bonus condizionatori 2023: come accedere all’incentivo

Quali sono i requisiti di accesso?

Il Bonus Verde 2023 si pone come un incentivo alla cura del verde. Ecco dunque che spetta in relazione ai seguenti tipi di intervento (requisiti oggettivi):

  • sistemazione a verde di aree scoperte private di edifici esistenti, unità immobiliari, pertinenze o recinzioni, impianti di irrigazione e realizzazione pozzi;
  • realizzazione di coperture a verde o di giardini pensili;
  • grandi potature;
  • fornitura di piante ed arbusti;
  • riqualificazione di prati;
  • impianti di irrigazione e realizzazione di pozzi.

L’Agenzia delle Entrate ha precisato, inoltre, che gli interventi devono essere di natura straordinaria. Ciò comporta che l’intervento agevolabile deve essere relativo all’intero giardino o area interessata, e può consistere in (delle due, l’una):

  • sistemazione a verde ex novo;
  • radicale rinnovamento dell’esistente.

Sono pertanto escluse le manutenzioni ordinarie e regolari che non hanno effetti modificativi, come pure l’acquisto delle attrezzature necessarie per la cura delle aree verdi.

Per quanto riguarda, invece, i requisiti soggettivi, la norma specifica che la detrazione spetta ai contribuenti che abbiano effettivamente sostenuto la spesa e che abbiano un titolo di possesso o detenzione su un’unità immobiliare abitativa interessata dagli interventi agevolati. Godono dunque del Bonus:

  • proprietari;
  • nudi proprietari;
  • locatari;
  • comodatari;
  • titolari di altri diritti reali (es. usufruttuari).

Sono esclusi dal Bonus uffici e negozi.

Leggi di più: Aprire Partita IVA da Amministratore di Condominio

A quanto ammonta il Bonus Verde 2023?

Per coloro che godono dei requisiti previsti, il Bonus Verde 2023 consiste in una detrazione pari al 36% della spesa effettivamente sostenuta. Il tetto massimo della spesa agevolabile è di 5.000 euro per ogni unità immobiliare ammessa. Pertanto, l’importo massimo della detrazione è di 1.800 euro.

L’importo della detrazione spettante viene “spalmato” in 10 anni. È infatti prevista la fruizione in 10 quote costanti, iscrivendo la somma spesa e il tipo di intervento nella corretta sezione della propria dichiarazione dei redditi (Modello 730 o Modello Redditi Persone Fisiche, a seconda dei casi).

Ogni anno, pertanto, sarà possibile abbattere la propria imposta lorda fino ad un massimo di 180 euro (nel caso in cui la spesa totale sia stata pari a 5000 euro o superiore). La brutta notizia, però, è che chi non ha sufficiente “capienza d’imposta” non potrà in alcun modo recuperare la somma: per il Bonus Verde 2023, infatti, non sono previsti né la cessione del credito né lo sconto in fattura.

Attenzione! Ricorda che rientrano nell’agevolazione anche le spese di progettazione relative agli interventi in oggetto.

Leggi di più: Guida Bonus Ristrutturazioni: ecco la versione aggiornata

bonus verde 2021

Gli adempimenti per fruire del Bonus

Per fruire correttamente del Bonus è importante conservare la seguente documentazione:

  • fatture o ricevute fiscali idonee a comprovare il sostenimento della spesa e la riconducibilità della stessa agli interventi agevolabili (coi indicazione del codice fiscale del soggetto beneficiario della detrazione, ossia il singolo contribuente oppure il condominio);
  • ricevute che attestino il pagamento con mezzi tracciabili;
  • certificazione dell’amministratore di condominio sull’entità della somma pagata dal condomino e la misura della detrazione.

In mancanza del codice fiscale del condominio minimo, sarà necessaria un’autocertificazione che attesti la natura dei lavori effettuati e indichi i dati catastali delle unità immobiliari.

Come già accennato, è necessario che il pagamento avvenga con mezzi tracciabili (es. bonifico, bancomat o carta di credito).

Leggi di più: Attestazione SOA per i bonus edilizi: alcuni chiarimenti

Bonus Verde e Condominio

Il Bonus Verde può essere fruito anche nel caso di lavori svolti in ambito condominiale? Certamente sì! Proprio la Legge di Bilancio 2018 (all’art. 1, c. 13) spiega che la detrazione “spetta anche per interventi effettuati sulle parti comuni esterne degli edifici condominiali”.

Anche in questo caso, resta l’importo di 5.000 euro per ogni unità abitativa come tetto massimo della spesa agevolabile al 36%. Ma come si determina la quota spettante alla singola unità immobiliare abitativa? Sempre il suddetto comma 13 ci dice che “la detrazione spetta al singolo condomino nel limite della quota a lui imputabile”.

Andando dunque nel concreto, la spesa totale sostenuta dal condominio deve essere ripartita – come è ovvio che sia – sulla base della tabella millesimale riferibile allarea interessata dall’intervento. Chi sostiene una spesa fino ai 5.000 euro, potrà godere pienamente della detrazione del 36%; chi sostiene una spesa maggiore, avrà purtroppo un beneficio parziale.

Cosa succede nel caso in cui un’unità abitativa abbia un proprietario e un inquilino? Come abbiamo visto, entrambi sono potenzialmente ammessi alla detrazione. Naturalmente, come spiega la norma, anche in questo caso la detrazione spetta a chi ha concretamente sostenuto la spesa.

Casi particolari

Il limite di spesa riguarda la singola unità abitativa. Ciò vuol dire che il contribuente che matura i requisiti con riferimento a più immobili, può cumulare i vari benefici. Ad esempio, chi ha sostenuto spese pari a 2.300 euro sull’immobile A, 6.200 euro (agevolazione massima 5.000) sull’immobile B e 4.400 euro sull’immobile C, avrà diritto ad una detrazione pari al 36% di 11.700 euro, ossia 4.212 euro da ripartire in 10 quote annuali.

In caso di compravendita, le quote residue del Bonus Verde si trasferiscono al nuovo proprietario, salvo espresso accordo contrario.

Novità nella Legge di Bilancio 2022

Come già anticipato, il Bonus Verde è confermato anche per il 2023 per effetto dell’ultima Legge di Bilancio 2022. Come accaduto per molti dei bonus appartenenti al “filone dell’edilizia”, l’ultima proroga disposta è dunque pluriennale. Secondo il testo della Legge di Bilancio 2022, il Bonus Verde è prolungato anche per:

  • 2022;
  • 2023;
  • 2024.

Leggi di più: Legge di Bilancio 2022 in Gazzetta Ufficiale: scarica il PDF

Articoli Correlati