Assegno unico figli: la guida completa

di Antonella Salzarulo
assegno unico

Assegno unico per i figli a partire dal 2022. Quali sono i requisiti soggettivi? A chi spetta? Quali sono gli importi? Come presentare domanda? Di seguito i dettagli.

Il Consiglio dei ministri ha approvato il testo del decreto legislativo che introduce l’assegno unico universale destinato alle famiglie con figli. L’assegno verrà riconosciuto ai nuclei familiari per:

  • ogni figlio minorenne a carico;
  • i nuovi nati, a decorrere dal settimo mese di gravidanza;
  • ciascun figlio maggiorenne a carico, fino al compimento dei 21 anni di età, per il quale ricorra una delle seguenti condizioni:
    • frequenti un corso di formazione scolastica o professionale, ovvero un corso di laurea;
    • svolga un tirocinio ovvero un’attività lavorativa e possieda un reddito complessivo inferiore a 8.000 euro annui;
    • sia registrato come disoccupato e in cerca di un lavoro presso i servizi pubblici per l’impiego;
    • svolga il servizio civile universale;
  • ciascun figlio con disabilità a carico, senza limiti di età.

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Assegno unico: requisiti soggettivi

L’assegno unico verrà riconosciuto in presenza di determinati requisiti soggettivi al momento della presentazione della domanda; tali requisiti devono perdurare per tutta la durata del beneficio. In particolare, il richiedente deve essere:

  • cittadino italiano o di uno Stato membro dell’Unione europea, o suo familiare, titolare del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente, ovvero cittadino di uno Stato non appartenente all’Unione europea in possesso del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo o titolare di permesso unico di lavoro autorizzato a svolgere un’attività lavorativa per un periodo superiore a sei mesi o titolare di permesso di soggiorno per motivi di ricerca autorizzato a soggiornare in Italia per un periodo superiore a sei mesi; 
  • soggetto al pagamento dell’imposta sul reddito in Italia;
  • residente e domiciliato in Italia;
  • residente in Italia da almeno due anni, anche non continuativi, ovvero titolare di un contratto di lavoro a tempo indeterminato o a tempo determinato di durata almeno semestrale.

Assegno unico: erogazione su domanda

Quindi, a decorrere dal 1° marzo 2022 sarà introdotto l’assegno unico e universale per i figli a carico. Il beneficio economico verrà attribuito, su base mensile, per il periodo compreso tra marzo di ciascun anno e febbraio dell’anno successivo, ai nuclei familiari in base al proprio ISEE e verrà erogato dall’INPS a:

  • lavoratori dipendenti;
  • lavoratori autonomi.

La domanda per il riconoscimento dell’assegno deve essere presentata in modalità telematica all’INPS o presso gli istituti di patronato e, in presenza di tutti i requisiti, viene riconosciuto a partire dal mese successivo a quello di presentazione della domanda. Per quanto riguarda l’erogazione, questa avviene mediante accredito su IBAN ovvero mediante bonifico domiciliato.

Assegno unico figli: gli importi spettanti

L’assegno unico per i figli, il cui importo non rileva ai fini del reddito, si compone di:

  • una quota base minima per tutte le famiglie con ISEE sopra i 40 mila euro, fissata a 50 euro per un figlio;
  • una quota variabile modulata in modo progressivo, sulla base dell’ISEE familiare (la soglia per avere  il trattamento massimo è fissata a 15 mila euro).

Di seguito riepiloghiamo gli importi minimi e massimi percepibili, ossia:

  • con ISEE da 0 a 15.000:
    • per ogni figlio minore (fino a due): 175 €
    • figlio da 18 a 21 anni a carico: 85 €
    • figlio disabile con più di 21 anni a carico: 85 €
    • figli minori dopo il secondo: 85 €
    • maggiorazione per nucleo con entrambi i genitori lavoratori: 30 €;
  • con ISEE oltre i 40.000:
    • per ogni figlio minore (fino a due): 50 €
    • figlio da 18 a 21 anni a carico: 25 €
    • figlio disabile con più di 21 anni a carico: 25 €
    • figli minori dopo il secondo: 15 €
    • maggiorazione per nucleo con entrambi i genitori lavoratori: 0 30€.

Alcuni casi intermedi

Per rendere l’idea di come gli importi spettanti variano per chi ha un ISEE compreso nella fascia tra i 15.000 e i 40.000 euro, riportiamo alcune casistiche:

  • con ISEE pari a 20.001:
    • per ogni figlio minore (fino a due): 149,50 €
    • figlio da 18 a 21 anni a carico: 72,80 €
    • figlio disabile con più di 21 anni a carico: 72,80 €
    • figli minori dopo il secondo: 70,60 €
    • maggiorazione per nucleo con entrambi i genitori lavoratori: 23,90 €;
  • con ISEE pari a 35.001:
    • per ogni figlio minore (fino a due): 74,50 €
    • figlio da 18 a 21 anni a carico: 36,80 €
    • figlio disabile con più di 21 anni a carico: 36,80 €
    • figli minori dopo il secondo: 25,90 €
    • maggiorazione per nucleo con entrambi i genitori lavoratori: 5,90 €;

Maggiorazioni per figli disabili

Inoltre, per i minorenni non autosufficienti si riceveranno 105 euro al mese in più, 95 euro in caso di disabilità grave e 85 euro in caso di disabilità media. In presenza di maggiorenni disabili e fino a 21 anni si riceveranno 50 euro al mese in più (che si sommano all’assegno previsto tra i 18 e i 21 anni) mentre oltre i 21 anni si continuerà a ricevere un assegno in base all’ISEE che andrà da 85 a 25 euro al mese.

I fondi stanziati per la manovra

Saranno circa 15 miliardi nel 2022 i fondi stanziati per l’assegno unico alle famiglie con figli. Tali fondi saliranno a 19 miliardi e mezzo a decorrere dal 2029 e saranno recuperati anche grazie a risparmi di spesa conseguenti all’eliminazione di sostegni come:

  • premio nascita;
  • fondo prestiti ai neo genitori;
  • assegni al nucleo familiare;
  • bonus bebè;
  • detrazioni per figli a carico.

Ciò che resta in vigore invece, sono le detrazioni fiscali per i familiari a carico come coniuge e i figli con età superiore ai 21 anni.

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