730/2023: come evitare la sanzione dopo il 2 ottobre

di Antonella Salzarulo
730/2023

Il 2 ottobre 2023 scadeva il termine per l’invio del Modello 730/2023. Hai dimenticato questa scadenza? Leggi l’articolo per sapere come evitare le sanzioni!

Lo scorso 2 ottobre 2023 (la scadenza originaria era il 30 settembre che però cadeva di sabato), scadeva il termine per l’invio del modello 730/2023. I contribuenti tenuti all’invio del Modello 730 potevano effettuare l’invio entro tale data accedendo al sito dell’Agenzia delle Entrate mediante credenziali, SPID, CIE o CNS. Tuttavia, per tutti coloro che hanno dimenticato tale scadenza esiste un’alternativa che consente di evitare sanzioni. Vediamolo insieme.

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730/2023 non inviato: sanzioni

La scadenza del 2 ottobre 2023 non riguarda solo il Modello 730/2023 precompilato ma anche la versione ordinaria trasmessa tramite CAF o professionisti abilitati. Tuttavia, per coloro che hanno dimenticato tale scadenza è possibile evitare sanzioni inviando il Modello Redditi PF entro il 30 novembre 2023.

Invece, per chi ha optato per la compilazione del Modello Redditi PF (avendo saltato la scadenza del 2 ottobre) e salta anche la scadenza del 30 novembre 2023, si concretizzano due scenari alternativi:

  • applicazione delle sanzioni per dichiarazione dei redditi tardiva (invio entro 90 giorni dalla scadenza);
  • applicazione delle sanzioni per dichiarazione dei redditi omessa.

Importi a credito o a debito derivanti dal Modello Redditi PF

Le procedure in caso di debito d’imposta o di rimborso IRPEF cambiano in caso di utilizzo del modello Redditi PF in luogo del modello 730. Infatti, se nel Modello 730 le imposte emerse sono trattenute direttamente in busta paga o nel cedolino pensione, per chi invia il Modello Redditi PF entro il 30 novembre 2023 il pagamento dovrà avvenire mediante modello F24.

A tal proposito si ricorda che, nel caso in cui dalla dichiarazione emerge un credito da chiedere a rimborso, quest’ultimo verrà erogato direttamente dall’Agenzia delle Entrate, in seguito agli opportuni controlli. Tale procedura risulta essere sicuramente più lunga rispetto ai conguagli direttamente in busta paga o nel cedolino pensione.Ma per ridurre l’attesa, al contribuente è in ogni caso consigliato comunicare all’AdE il proprio IBAN, al fine di ricevere il rimborso fiscale direttamente sul conto corrente.

Tale operazione è molto semplice. Basterà accedere alla propria area riservata mediante credenziali personali o SPID e cliccare sull’area “Profilo utente” cercando la sezione “Riepilogo” (vedi immagine che segue).

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